“Come geloso, io soffro quattro volte: perché sono geloso, perché mi rimprovero di esserlo, perché temo che la mia gelosia finisca col ferire l’altro, perché mi lascio soggiogare da una banalità: soffro di essere escluso, di essere aggressivo, di essere pazzo e di essere come tutti gli altri.”

(Barthes, Roland)

 

Vi è mai capitato di essere gelosi del vostro partner? Tale sentimento è una costante nella vostra vita oppure vi capita di esserlo in modo sporadico? Sicuramente la gelosia, in un rapporto, è un sentimento comune e frequente. 
 
Ma cosa fa la differenza? La quantità: se eccessiva e incontrollata, può divenire un vero e proprio problema in un rapporto, fino causarne, spesso, anche la fine. 
 
Per questo occorre imparare a gestirla nel modo migliore, facendo prima di tutto i conti con voi stessi.

Pensateci un attimo ora e chiedetevi: a cosa è dovuta questa mia gelosia? Cosa l’alimenta?

Continuate a leggere, e troverete le risposte a queste domande.

 

Cos’è la gelosia 

 

Innanzitutto facciamo chiarezza su cosa sia la gelosia. Questa può essere definita come un: “Sentimento di chi ha paura di vedersi sottratto l’oggetto del proprio amore.” (Corriere.it) 
 
Secondo il Grande Dizionario della lingua italiana del Battaglia, la gelosia risulta essere infatti “quello Stato di tormentosa ansietà e di intimo rovello, che affigge chi teme che l’affetto della persona amata gli sia sottratto da un rivale o dubita comunque di perderlo o si cruccia di non esserne corrisposto secondo i propri desideri (e nasce da un amore sospettoso ed esclusivo che può tradursi anche in un comportamento insistentemente inquisitorio e vessatorio)” (Battaglia, 1961-2002).

Tali definizioni ci fanno capire cosa dunque sia la gelosia: una paura, quella di perdere la persona che amiamo.

Molte volte, è presente il timore di perdere la persona amata a causa di un rivale, timore tuttavia presente anche se in realtà la reale minaccia di un terzo incomodo nella relazione di coppia è del tutto assente (D’Urso, 1995).

Tale sentimento, dunque, è spesso presente nei rapporti d’amore.

 

La gelosia è sempre negativa?

Sicuramente no: è naturale diventare gelosi, al sol pensiero che il nostro partner possa trovare qualcun altro più bello o affascinante di noi.

Questo infatti tende a sottolineare la funzione adattiva della gelosia, la quale secondo lo psicologo evoluzionista David Buss (2008) si è evoluta come meccanismo per difendere i propri interessi”.
 
Diviene dunque un problema quando è eccessiva e incontrollata, quando "si insinua in ogni aspetto della nostra vita", come afferma lo psicoterapeuta Kathy Morelli.

La gelosia, infatti, può arrivare ad ostacolare il benessere di un individuo o di una coppia: quando siamo troppo gelosi, tendiamo a diventare totalmente irrazionali e a compiere azioni impulsive.

Quante volte, l’istinto di controllare il cellulare del vostro partner, quando magari lui non c’era, ha preso il sopravvento? Quante volte l’avete fatto vincere?

La gelosia può arrivare ad essere una vera e propria ossessione, che insinuatasi nella mente di un soggetto, lo porta a voler avere tutto sotto controllo, partner incluso.
 
Questo, sicuramente, non può che avere un effetto deleterio per la coppia.

Ma vi siete mai chiesti il perché della vostra gelosia? Sapete che potrebbe essere collegata alla vostra autostima?

Ma a cosa ci riferiamo quando parliamo di autostima?

 

Cos’è l’autostima

L’autostima può essere definita come:“L’insieme dei giudizi valutativi che l’individuo dà di sé stesso.” (Battistelli, 1994)
 
Come si evince da tale affermazione, l’autostima è un concetto fondamentale del Sé perché determina quello che è il giudizio che l’individuo ha di se stesso: ovviamente tale percezione può essere positiva o negativa e dipende da diversi fattori.
 
Prima di tutto, dipende dalle esperienze passate: esse hanno un forte potere perché determinano il nostro modo di percepirci. 

 
Tra queste esperienze, quelle con i propri genitori hanno sicuramente un ruolo primario. Questo perché i genitori sono i nostri punti di riferimento e sono in grado di plasmare ciò che poi l’individuo sarà.
 
Per esempio, se un genitore è troppo critico e tende a giudicare negativamente e costantemente il proprio figlio, quest’ultimo non potrà che crescere con l’idea di essere sempre sotto giudizio, ma soprattutto di non essere abbastanza. Ciò determinerà una scarsa fiducia in se stesso che a sua volta influenzerà il modo in cui la persona vivrà le proprie esperienze di vita futura, come per esempio, il rapporto di coppia.

Allo stesso modo, anche le idee e le aspettative che l’individuo si crea di se stesso sono importanti: per esempio, avere idee negative su di sé non è certo di aiuto, perché alimenta insicurezza e bassa autostima.
 
In questo modo, si creerà un vero e proprio circolo vizioso. 
 

Autostima e amore 

 

L’autostima dunque gioca un ruolo importante all'interno di una relazione d’amore.

Una bassa autostima, molto spesso, determina nell’individuo la convinzione di non essere abbastanza e ovviamente ciò tende a manifestarsi anche nelle relazioni: l’individuo può sentirsi come non degno dell’amore del partner o come predestinato a soffrire.

A ciò si aggiunge la diffidenza verso il proprio partner e, soprattutto, un non riconoscimento di quelle che sono le sue capacità e qualità che, quindi, potranno non essere apprezzate.
 
Questo determina una sofferenza e un’angoscia nel soggetto ma, soprattutto, ostacoli quasi insormontabili nel rapporto di coppia: come può esserci amore se non c’è fiducia?

Perlopiù, una bassa autostima determina nel soggetto poco rispetto verso sé stesso, alimentando così l’idea di non poter dare nulla al proprio partner. In questo modo, il soggetto tenderà a percepire un vero e proprio senso di pochezza emotiva, che lo porterà ad usare la coppia solo come un canale per dare libero sfogo alle proprie insoddisfazioni.

 Spesso chi ha una bassa autostima tende a scegliere inoltre un “determinato” partner: ovvero quello che con buona probabilità, tenderà a rifiutarlo o abbandonarlo. Perché?

Perché l’individuo ha bisogno di conferme del suo pensiero: è convinto di non essere degno d’amore e non di poter essere felice quindi, anche quando si presenterà l’opportunità di esserlo davvero, tenderà ad auto sabotare il proprio rapporto (profezia che si autoavvera).

Ma, nello specifico, qual è il rapporto tra gelosia e autostima? 
 
Facendo riferimento ai risultati di alcuni studi, vediamo come questi abbiano dimostrato l’esistenza di un rapporto tra bassa autostima e gelosia.
 
La direzione di tale legame non è stata ancora specificata: ovvero non è ancora chiaro se è la scarsa autostima a generare la gelosia oppure se è vero il contrario.

Sicuramente, però, tali fattori risultano essere collegati tra loro.
 
A tal proposito Giancarlo Dimaggio, in un suo celebre articolo su il Corriere della Sera, identifica due radici della gelosia.

La prima è il senso di vulnerabilità e di inferiorità: infatti le azioni del geloso come il controllo, le investigazioni, le aggressioni e le vendette nascono proprio “dal proprio senso di inferiorità”.

La seconda radice sembra essere invece più vicina al modo in cui l’individuo, nella sua mente, immagina e prevede il corso dei suoi rapporti.
 
Di solito funziona così: si desidera e si ama il partner, ma al contempo si teme di non essere alla sua altezza e che qualcuno più potente lo conquisterà. 

 
L’angoscia può farsi così forte ed intensa da divenire insostenibile: la vita affettiva finisce per essere influenzata da quel bisogno di controllare la perdita temuta.

Entrambe le radici individuate da Giancarlo Dimaggio si rifanno, in un certo senso, alla presenza di una bassa autostima.

Alla luce di quanto detto sin’ora, quali sono dunque i fattori coinvolti nella complessa relazione tra autostima e gelosia? 
 
Le esperienze affettive infantili, soprattutto con i propri genitori: poc'anzi abbiamo infatti detto come, in alcuni casi il bambino tende a diventare un adulto insicuro, poiché convinto di non essere adeguato alle situazioni che vive, a causa di una figura genitoriale non adeguata.

La quale lo porta ad avere, successivamente, un costante bisogno di approvazione e conferme da parte di altri.
 
Anche le esperienze amorose precedenti hanno un ruolo fondamentale nello sviluppo dell’adulto: per esempio, chi ha subito un tradimento potrebbe sviluppare una scarsa fiducia nei confronti del partner, oltre che una scarsa autostima: l’individuo potrebbe infatti percepirsi come non desideroso d’amore.
 
Tutto ciò, ovviamente, non può che arrivare a minare anche i rapporti amorosi attuali: l’individuo tenderà a mettere in atto comportamenti deleteri per mancanza di fiducia soprattutto verso sé stesso.

Chi soffre di bassa autostima inoltre è eccessivamente preoccupato del proprio partner: tende infatti a controllarlo in modo quasi ossessivo. Questo potrebbe determinare conseguenze negative nel rapporto: ogni comportamento ambiguo o sospettoso, sarà vissuto come una forma di conferma dei propri sospetti.

Quindi, tutto ciò potrebbe alimentare la mancanza di fiducia, i sospetti, le ossessioni verso il proprio partner, fino a compromettere il tutto.
 
La tendenza nel valutare e giudicare ogni comportamento del partner, spesso anche in chiave negativa, si manifesta anche quando non sembra esserci un motivo reale. 

Per esempio, in uno studio, è bastato lodare alcune persone con bassa autostima, affermando quanto fossero premurose con la persona amata, (complimento scelto perché abbastanza moderato), per far sì che esse si sentissero più insicure del partner. In questo modo, esse hanno iniziato a guardare e a giudicare tutta la relazione sotto una luce più negativa (Murray et al., 1998).

La conclusione che possiamo dedurre da tale studio appare alquanto semplice: chi soffre di una bassa autostima nutre spesso e volentieri una notevole insicurezza che, ovviamente, si presenta in ogni tipo di situazione.  Questi soggetti tendono a vedere tutto in modo diffidente e negativo: anche quei comportamenti positivi che i loro partner mostrano nei loro confronti.
 
 
Questo perché l’individuo con scarsa autostima pensa di non riuscire a fronteggiare una situazione positiva, come complimenti o lodi. Un soggetto insicuro inoltre, spesso, riesce a sentire anche il peso del ruolo che ha per il proprio partner, arrivando anche ad allontanarsi e a chiudersi in sé stesso.

Perché non si percepisce come una persona positiva e competente.
 
Quanto detto ci mostra e ci dimostra come una bassa autostima possa essere un grande ostacolo nei rapporti di coppia.

Ostacolo questo che quindi bisogna superare.

Ma come si può migliorare?

 

Consigli utili

Cosa si può fare per gestire la propria gelosia e salvare così il proprio rapporto?

Vediamo qui di seguito qualche consiglio. 
 
Immaginare il partner nella situazione temuta 
 
Quante volte vi è capitato di immaginare il vostro partner mentre vi tradisce? 

 
Sicuramente è stato, e forse è ancora oggi, uno dei vostri peggior incubi: la vostra paura vi sembra davvero reale, almeno nella vostra mente. 

 
Un modo per rendere funzionale questo vostro incubo?

La desensibilizzazione: immaginate tale scena e immaginate voi stessi, nella stessa posizione, al fine di riuscire a non provare più gelosia o quantomeno a gestirla.

In modo graduale, iniziate quindi ad immaginare le situazioni che temete di meno fino ad arrivare a quelle più temute.  
 
Comunicare con il proprio partner 
 
Qual è la base di un rapporto solido e sano?

Sicuramente la comunicazione, poiché senza di essa il rapporto non è destinato a crescere ma a regredire.  Il vostro partner deve essere il vostro migliore amico: una persona che vi supporta e che vi aiuta.

E se il problema riguarda entrambi, perché non parlarne?
 
Parlate sempre di ciò che provate o di ciò che vi fa stare male: in questo modo avrete anche modo di capire e scoprire le sue reazioni al vostro malessere.

E di chiarire se il vostro è davvero un problema che nasce nella coppia o se è dovuto solo a voi e in tal caso, affrontare la questione, ma insieme. 
 
Accresci la tua autostima 

Come detto nell'articolo, la vostra autostima può essere il segreto del benessere della vostra coppia. Se non state bene prima voi con voi stessi, come potrete essere felici con qualcun altro? 

 
Come dimostrato, una bassa autostima può minare seriamente il vostro rapporto.

Quindi, cosa aspettate ad accrescerla? Come?
 
Qui di seguito alcuni consigli che potranno aiutarvi per riuscire in questo intento

Non focalizzarti sui tuoi limiti 
 
 
Come tutti, avete delle qualità e dei limiti, ma non c’è assolutamente nulla di male.

Cosa permette a tali limiti di essere un ostacolo?

Solo voi stessi e il peso che li date.

Concentratevi su ciò che di bello avete, su ciò che maggiormente vi caratterizza, ma in positivo, sulle vostre qualità.

In questo modo penserete meno ai vostri limiti. 
 
Non paragonarti agli altri 
 
La gelosia, spesso, nasce dalla paura che qualcun altro possa prendere il nostro posto e, quindi, sottrarci la persona amata.

Ma perché pensare agli altri?

Se il vostro partner vi ha scelto, ci sarà un motivo.

Non mettetevi in competizione con nessuno, quindi: questo non può che causarvi solo malessere e pensieri negativi che non vi permetteranno di vivervi il bello del vostro rapporto.

Pensate a voi e soltanto a voi: ciò vi permetterà di star bene con voi stessi. 
 
Dedicati a te stesso 
 
Fondamentale è dedicarsi a sé stessi e soprattutto uscire dall’area circoscritta della propria coppia: che significa?

C’è tanto nella vostra vita: quel tanto che potete fare per avere maggiori gratificazioni.

Non focalizzatevi quindi sempre e solo sulla vostra relazione.

Dedicatevi anche a voi stessi, alimentate i vostri hobby e le vostre passioni, le vostre amicizie e tutto ciò che vi può far stare bene.

Questo vi permetterà di aumentare la vostra autostima, ma anche di prevenire quella gelosia che può solo logorarvi. Inoltre la vostra concentrazione non sarà più destinata solo al vostro partner, ma anche a voi stessi.

E finalmente vivrete la relazione come un’esperienza di arricchimento e non frustrazione!

 

Riferimenti

  • D’Urso, V. (1995). Otello e la mela. Roma: La Nuova Italia Scientifica.
  • Battistelli P. (1994), “Autostima”, in S. Bonino (a cura di), Dizionario di Psicologia dello Sviluppo, Torino: Einaudi.
  • M.Buss, D. (2008), In The Dangerous Passion, BLOOMSBURY

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