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Transizione ecologica, sviluppo sostenibile, trasformazione digitale: ne parlano tutti, ma siamo certi di conoscere bene il significato di questi concetti? 
 
Quando parliamo di transizione verso la sostenibilità, intendiamo la necessità di “transitare” da sistemi di produzione e consumo preesistenti a sistemi che sono in grado di far crescere il capitale economico, senza però distruggere il capitale naturale, sociale e umano. 
 
 E quando si affronta questo tema, il problema di farsi capire davvero non è di poco conto, perché lo sviluppo sostenibile implica una vera e propria evoluzione culturale che coinvolge tutti i settori produttivi e l’intero corpo sociale. Si tratta di una sfida epocale: lo sviluppo sostenibile e, parallelamente, la trasformazione digitale sono due strategie inscindibili e non più rimandabili, capaci di innescare quel “moto circolare dell’innovazione”, che serve per far ripartire tutto il Paese, ridando nuova linfa ai suoi gangli economici e produttivi. 
 
 
L’edilizia per prima. Questi i temi guida che fanno da filo conduttore dell’evento “L’edilizia e la transizione verso la sostenibilità”: un tavolo tecnico e una platea selezionata per avviare una seria riflessione sulla necessità di non sprecare l’occasione di avvicinarci a obiettivi concreti, oggi più di ieri a portata di mano, con interventi mirati, ma a tutto campo, per una nuova vivibilità urbana, ripensando le città in chiave sostenibile - dalla mobilità, alla digitalizzazione, all’efficienza delle strutture abitative – e, parimenti, sull’importanza di fare impresa in maniera più sostenibile. 
 
Solo se si riconosce l’esistenza del problema insito negli attuali sistemi produttivi ed economici lineari, si può avviare il necessario processo per la transizione ecologica e innescare quel cambiamento profondo, che agisce a livello globale, collettivo, sociale. Se invece il problema viene ignorato, si rischia di rimanere ingabbiati alle sole dinamiche economiche e tecnologiche a cui siamo da sempre abituati e, in un certo senso, “affezionati”, anche se tutti capiamo che non funzionano più come prima. E’ qui che si concentra il cuore della sfida verso il cambiamento per il settore delle costruzioni. 
 
 
Ed è per questo che siamo qui, a Venezia, dentro la Biennale dell’Architettura, dove la visione del cambiamento è un habitus mentale, con relatori d’eccezione: Alfonso Femia, Norbert Lantschner, Federico Della Puppa. 
 
Vogliamo progettare insieme la ripartenza, nel solo modo in cui lo si può fare: attraverso il dialogo, il confronto, il collegamento tra costruttori, tecnici, progettisti e aziende, tra pubblico e privato, tra centro e periferia: mettendo insieme le idee e le energie per diventare i protagonisti dell’innovazione e della ripresa. Perché il futuro è adesso.

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